gnide combatteva, sarei allogiato con Sitalco, il quale certamente era amico d’Atheniesi grandissimo, e voi amaua veramente: onde scrivevano su le mura i buoni Atheniesi, Questo figliuolo, il quale havemo fatto Atheniesi, amava di mangiare le viscera de gli Apaturij, e pregava il padre che desse aiuto à la patria: il quale sacrificando giurò di soccorreregli, havendo tanto essercito, che gli Atheniesi dicevano, Quanta cosa di zanciale è venuta.
- Di.
- Poss’io pessimamente morire, se niente cregio di questo.
- Th.
- Et che generation per guerregiare de Traci, adesso ne hà mandato?
- Di.
- Questo horamai è manifesto, e chiaro.
- Pre.
- O Traci, i quali Teoro hà condotto, venite quà.
- Di.
- Qualche male aviene.
- Pre.
- L’essercito d’Odomanti.
- D.
- Di che Odomanti? dimi che cosa è questa? chi streperà il membro de gli Odomanti?
- Th.
- Se alcuno desse due drachme in mercede à costoro, elli fuggiogarian tutta la Beotia.
- Di.
- Due drachme à sti menechioni? il popolo maritimo conservatore de la citade sospirarà. oime misero me, son morto da gli Odomanti, che mi hanno stirpato su l’aglio.
- Th.
- Non mettete giu l’aglio? scelerato tu non vai à