Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 (Brahms)

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Concerto per pianoforte e orchestra n.2
CompositoreJohannes Brahms
TonalitàSi bemolle maggiore
Tipo di composizioneConcerto
Numero d'opera83
Epoca di composizione1881
Prima esecuzione9 novembre 1881, Budapest
Dedica"al caro amico e maestro Eduard Marxsen"
Durata media50 - 55 minuti
Organico2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, timpani, archi
Movimenti
I - Allegro non troppo
II - Allegro appassionato
III - Andante
IV - Allegretto grazioso

Il concerto per pianoforte e orchestra n. 2 Op. 83 in Si bemolle maggiore, portato a termine nel 1881, per la sua difficoltà tecnica e la sua scrittura non ortodossa è considerato uno dei più difficili di tutto il repertorio concertistico correntemente eseguito (assieme al secondo concerto di Prokof'ev e il terzo concerto di Rachmaninov). Il solista e l'orchestra sono uniti in un dialogo sempre assai teso ed espressivo, in un crescendo profondamente romantico e l'esecutore deve superare alcune delle difficoltà più ardue che si conoscano nella letteratura pianistica.

Dedicato al suo caro amico e maestro Eduard Marxsen, che era stato guida solerte degli studi di Brahms ad Amburgo, il concerto venne composto a più di vent'anni di distanza dal precedente Concerto per pianoforte e orchestra in re minore (op. 15), dal quale è profondamente diverso nell'impianto e nel carattere dei temi, che riecheggiano melodie del folklore tedesco.

Analisi del Concerto

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Il concerto è articolato in quattro tempi, in luogo dei tre tradizionali.

I - Allegro non troppo

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Si bemolle maggiore

Le prime note dell'"Allegro non troppo" introducono un trasognato tema dei corni. A questo subentra ben presto il travaglio della passione: la delicatezza dei fiati e del piano incipienti sono turbati da un improvviso cambio di scena e dalla repentina drammatizzazione dei toni.

II - Allegro appassionato

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Re minore

L'"Allegro appassionato" inquieta ulteriormente l'atmosfera del brano, dando la stura ad una dicotomia agitata e vibrante tra pianoforte e orchestra che trasportano l'uditorio in un itinerario di continua esagitazione e concitazione emozionale.

III - Andante

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Si bemolle maggiore

Scenari ancora più drammatici si addensano fino alla pace dei toni nell'aprirsi della quiete portata dall'"Andante", ammansito dall'ipnosi di un violoncello che, successivamente, si esibisce in un duetto in crescendo con il pianoforte, fino all'arrivo, di nuovo, alla calma delle note iniziali.

IV - Allegretto grazioso

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Si bemolle maggiore

Con l'"Allegretto grazioso" un'inconsueta aria di allegria investe il brano, con un rapido susseguirsi di festosi temi che sembrano giustapposti in forma di rondò allo scopo di controbilanciare la melanconia e insieme l'inquietudine drammaticamente appassionata dei precedenti movimenti.

Maggiori interpretazioni

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