Sigyn
Sigyn ("amica della vittoria" in norreno[1]) è una divinità femminile della mitologia norrena, che compare nella Edda di Snorri come moglie di Loki[2].
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]L'unico mito associato alla figura di Sigyn è il castigo di Loki, anch'egli una divinità del pantheon norreno incatenato e torturato dagli dei per l'uccisione di Baldr, dove appare come la moglie fedele che rimane al suo fianco a lenire le sofferenze del marito.
La stessa etimologia del nome (sigr, "vittoria", e vina, "amica") rimanda alla fedeltà nei confronti del marito.
Sigyn nella leggenda
[modifica | modifica wikitesto]Sigyn viene citata sia nellʾEdda poetica che nellʾEdda in prosa, entrambe scritte nel XIII secolo ma risalenti a tradizioni orali più antiche.
Edda poetica
[modifica | modifica wikitesto]Nell'Edda poetica ci sono pochi riferimenti alla figura di Sigyn. Nella stanza 35 del racconto Vǫluspá ("La profezia della veggente"), una vǫlva rivela ad Odino di vedere Sigyn seduta infelice con suo marito Loki, legato sotto un "boschetto delle sorgenti calde":
«Hapt sá hon liggja
und Hveralundi
lægjarns líki
Loka áþekkjan;
þar sitr Sygyn
þeygi of sínum
veri vel glýjuð.
Vituð ér enn eða hvat?»
«Legato lei vede giacere
sotto il bosco di Hveralund
l'infausta figura
simile a Loki.
Là siede Sigyn
presso il suo sposo
per nulla entusiasta.
Volete saperne ancora?»
Sigyn è menzionata una seconda e ultima volta al termine del poema Lokasenna ("Le invettive di Loki"). Loki è stato legato dagli dei con le interiora di suo figlio Narfi, mentre l'altro figlio Váli è stato trasformato in lupo e la dea Skaði intreccia un serpente al di sopra della faccia di Loki, su cui ne gocciola il veleno. Sigyn è daccapo nominata come moglie di Loki mentre raccoglie il veleno in una coppa; tuttavia, quando il contenitore si riempie, nell'atto di svuotarlo, lei sposta la coppa lasciando cadere il veleno sul capo di Loki il quale, contorcendosi per il dolore, provoca terremoti che scuotono il mondo intero[3].
«En eftir þetta falst Loki í Fránangrsforsi í lax líki. Þar tóku æsir hann. Hann var bundinn með þǫrmum sonar síns Vála, en Narfi sonr hans varð at vargi. Skaði tók eitrorm ok festi upp yfir annlit Loka; draup þar ór eitr. Sigyn kona Loka sat þar ok helt munnlaug undir eitrit. En er munnlaugin var full, bar hón út eitrit; en meðan draup eitrit á Loka. Þá kippðist hann svá hart við, at þaðan af skalf jǫrð ǫll; þat eru nú kallaðir landsskjálftar.»
«Dopodiché Loki scappò alle cascate Fránangr sotto forma di salmone. Lì lo trovarono gli Asi. Lo legarono con le interiora di suo figlio Váli, invece suo figlio Narfi venne trasformato in lupo. Skaði prese un serpente velenoso e lo legò sopra la faccia di Loki; da lì gocciola veleno. Sigyn, la moglie di Loki, gli si sedette accanto, raccogliendo le gocce di veleno in una bacinella. Ma quando la bacinella si riempiva, ella doveva svuotarla; ed intanto il veleno gocciolava su di Loki. Egli sussultava così forte che tutta la terra ne veniva scossa; quel che ora sono chiamati terremoti.»
Edda in prosa
[modifica | modifica wikitesto]Sigyn è menzionata più spesso nell'Edda in prosa, nei libri Gylfaginning e Skáldskaparmál, dove in diversi kenningar vengono evidenziati gli attributi divini.
Nel capitolo 33 del Gylfaginning Sigyn è introdotta come moglie di Loki a cui ha dato un figlio di nome "Nari" o "Narfi"
«Sá er enn talðr með ásum er sumir kalla rógbera ásanna ok frumkveða flærðanna ok vǫmm allra guða ok manna. Sá er nefndr Loki eða Loptr, son Fárbauta jǫtuns. Móðir hans heitir Laufey eða Nál, brǿðr hans eru þeir Býleistr ok Helblindi. Loki er fríðr ok fagr sýnum, illr í skaplyndi, mjǫk fjǫlbreytinn at háttum. Hann hafði þá speki umfram aðra menn er slǿgð heitir ok vélar til allra hluta. Hann kom ásum jafnan í fullt vandræði ok opt leysti hann þá með vélræðum. Kona hans heitir Sigyn, son þeira Nari eða Narfi.»
«Si annovera ancora fra gli Æsir colui che taluni chiamano il calunniatore degli Æsir, origine degli inganni, e disgrazia di tutti, dèi e uomini. Questi è chiamato Loki o Loptr, figlio del gigante Fárbauti. Sua madre è Laufey o Nál, suoi fratelli sono Býleistr ed Helblindi. Loki è bello e avvenente alla vista, malvagio nell'animo e molto volubile nel temperamento. Ricevette più di ogni altro quella capacità che si chiama astuzia e ordisce inganni in tutte le occasioni. Mise ripetutamente gli Æsir in gravi difficoltà, anche se poi spesso li soccorse con i suoi inganni. Sua moglie si chiama Sigyn e loro figlio è Nari o Narfi.»
Nel capitolo 50 si fa riferimento al castigo di Loki, ma gli eventi vengono descritti in maniera differente rispetto all'Edda poetica. In questo caso gli dei hanno catturato Loki e i suoi due figli, Váli e Nari (o Narfi), quest'ultimo figlio anche di Sigyn. Váli viene mutato in un lupo che sbrana il fratello Nari (o Narfi) le cui budella, trasformate in acciaio, vengono usate per legare Loki a tre rocce; dopodiché la dea Skaði pone un serpente al di sopra del capo di Loki. Sigyn gli sta vicino e raccoglie il veleno in una bacinella ma, nell'atto di svuotarla quando si riempie, lascia cadere il veleno su Loki che si scuote così violentemente da provocare terremoti. Le sequenza si ripete fino ai Ragnarǫk, quando Loki verrà liberato.
«En Sigyn kona hans stendr hjá honum ok heldr mundlaugu undir eitrdropa, en þá er full er munnlaugin, þá gengr hon ok slær út eitrinu, en meðan drýpr eitrit í andlit honum. Þá kippisk hann svá hart við at jǫrð ǫll skelfr. Þat kallið þér landskjálpta. Þar liggr hann í bǫndum til ragnarøkrs.»
«Sigyn, moglie di Loki, gli sta vicino e tiene una bacinella sotto la pioggia velenosa. Quando la bacinella è piena, ella si alza per vuotarla, ma nel frattempo il veleno cade sulla faccia di Loki, il quale si agita così violentemente che tutta la terra ne trema. Questi scuotimenti voi li chiamate terremoti. Laggiù Loki resterà legato fino al ragnarøkr.»
Sigyn è annoverata tra le divinità (ásynja) nel libro Skáldskaparmál, quando gli dei tengono un banchetto per la visita di Ægir:
«Þá gengu æsir at gildi sínu ok settusk í hásæti tólf æsir, þeir er dómendr skyldu vera ok svá váru nefndir: Þórr, Njǫrðr, Freyr, Týr, Heimdallr, Bragi, Víðarr, Váli, Ullr, Hǿnir, Forseti, Loki; slíkt sama ásynjur: Frigg, Freyja, Gefjun, Iðunn, Gerðr, Sigyn, Fulla, Nanna.»
Sempre nello Skáldskaparmál, Sigyn è menzionata in alcuni kenningar per Loki:
«Hvernig skal kenna Loka? Svá at kalla hann son Fárbauta ok Laufeyjar, Nálar, bróður Býleists ok Helblinda, fǫður Vánargands, þat er Fenrisúlfr, ok Jǫrmungands, þat er Miðgarðsormr, ok Heljar ok Nara ok Ála, frænda ok fǫðurbróður, sinna ok sessa Óðins ok Ása, heimsǿki ok kistuskrúð Geirrǫðar, þjóf jǫtna, hafrs ok Brísingamens ok Iðunnar epla, Sleipnis frænda, ver Sigynjar, goða dólgr, hárskaði Sifjar, bǫlva smiðr, hinn slǿgi Áss, rǿgjandi ok vélandi goðanna, ráðbani Baldrs, hinn bundni, þrætudólgr Heimdalar ok Skaða.»
«Quali sono le kenningar per Loki? Si può chiamarlo figlio di Fárbauti e di Laufey, di Nál, fratello di Býleistr ed Helblindi, padre del Vánargandr, ovvero il lupo Fenrir, di Jǫrmungandr, ovvero il Miðgarsðormr, di Hel, di Nari e di Áli; parente, zio, compagno e vicino di Óðinn e degli Æsir, ospite e ornamento della casa di Geirrǫðr, ladro dei giganti, del capro, del Brísingamen e delle mele di Iðunn, congiunto di Sleipnir, marito di Sygin, nemico degli dèi, scempio dei capelli di Sif, creatore di avversità, l'astuto áss, calunniatore e ingannatore degli dèi, colpevole della morte di Baldr, l'incatenato, acerrimo nemico di Heimdallr e di Skaði.»
Haustlöng
[modifica | modifica wikitesto]Nel poema scaldico Haustlöng del IX secolo attribuito a Þjóðólfr da Hvinir esiste un riferimento a Sygin che testimonia l'antichità del mito. Nella 7ª strofa Loki viene definito come il "fardello di Sigyn":
«Þá varð fastr við fóstra
farmr Sigvinjar arma»
«Ma rimase attaccato,
il fardello delle braccia di Sigyn»
Testimonianze archeologiche ed interpretazioni
[modifica | modifica wikitesto]La croce di Gosforth nel Cumbria, in Inghilterra, risalente al X secolo, raffigura alcune scene di carattere mitologico. Nella parte inferiore del suo lato occidentale, vi è una figura femminile dai capelli lunghi inginocchiata e con un oggetto nelle mani, posta al di sopra di un'altra figura prostrata ed incatenata. Al di sopra della scena vi è un serpente intrecciato. La scena è stata interpretata come la vicenda di Sigyn che accudisce Loki incatenato.
Il ritrovamento della croce, assieme alla citazione nell'Haustlöng, entrambi più antichi dell'opera di Snorri, fanno pensare che la figura di Sigyn fosse già presente nel paganesimo germanico antecedente alla mitologia norrena, sebbene il nome Sigyn fosse comune tra le fonti in norreno antico[4].
Influenza culturale
[modifica | modifica wikitesto]Il poeta faroese Janus Djurhuus (1881-1948) ha scritto una poesia intitolata Loki, facente parte del libro Yrkingar (1914), in cui narra della punizione di Loki e di Sigyn. La poesia è stata omaggiata con l'emissione di alcuni francobolli faroesi nel 2004, parte di una serie incentrata sulle opere poetiche dell'autore.
Durante il romanticismo europeo la figura di Sigyn ha ispirato diversi pittori e illustratori dell'Europa settentrionale, tra cui gli svedesi Mårten Eskil Winge e Nils Blommér, il norvegese Oscar Wergeland, il danese Christoffer Wilhelm Eckersberg, l'inglese Arthur Rackham, i tedeschi Ludwig Pietsch, Karl Ehrenberg e Johannes Gehrts.
Molti libri per bambini sono stati dedicati al mito di Sigyn, la moglie di Loki, come le Northern Legends di M. Dorothy Belgrave e Hilda Hart del 1920.
Lo scultore svedese Nils Möllerberg ha realizzato diverse statue raffiguranti Sigyn.
Nella cultura moderna la figura di Sigyn è stata reinterpretata nell'omonimo personaggio dei fumetti Marvel Comics, apparso per la prima volta nel 1978[5]. Inoltre Sigyn dà il nome al ghiacciaio Sigyn, situato in Antartide[6], a due varietà norvegesi di grano invernale, Sigyn I e Sigyn II[7], ad un campo petrolifero nel mare del Nord norvegese[8], ed alla nave svedese MS Sigyn, usata per il trasporto di combustibile nucleare esausto, in analogia al personaggio mitologico che reggeva una coppa contenente veleno[9].
-
Christoffer Wilhelm Eckersberg, Loki e Sigyn (1810).
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Ludwig Pietsch, tratto dal Die nordischen Göttersagen (1865).
-
Karl Franz Eduard von Gebhardt, Loki e Sigyn (1892).
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Johannes Gehrts, Loki e Sigyn (1901).
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Arthur Rackham, Held a cup to catch the venomous drops (1901).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ A. Orchard, 1997, p. 146.
- ^ P.A. Munch, 1926, p. 24.
- ^ P.A. Munch, 1926, pp. 93-94.
- ^ R. Simek, 1993, p. 284.
- ^ (EN) Sigyn, su marveldirectory.com, Marvel Comics.
- ^ (EN) Sigyn Glacier: Antarctica, su geografiainfo.es.
- ^ (EN) Bob Belderok, J. Mesdag, Dingena A. Donner, Bread Making Quality of Wheat: A Century of Breeding in Europe, Dordrecht, Kluwer Academic Publishers, 2000, p. 95, ISBN 0-7923-6383-3.
- ^ (EN) Sigyn, su local.exxonmobil.com, ExxonMobil.
- ^ (SV) Båten som fraktar kärnbränslet, su sverigesradio.se (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2009).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Andy Orchard, Dictionary of Norse Myth and Legend, Cassell, 1997, pp. 146, ISBN 9780304345205.
- (EN) Peter Andreas Munch, Norse Mythology. Legends of Gods and Heroes (PDF), New York, The American-Scandinavian Foundation, 1926.
- (EN) Rudolf Simek, Dictionary of Northern Mythology, 1993, p. 284.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sigyn
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (NO) Sigyn, su snl.no, Store norske leksikon.
- (DA) Sigyn, su denstoredanske.dk, Den store danske.
- (SV) Sigyn, su ne.se, Nationalencyklopedin.