All'assemblea federale dell'agosto 1925 fu deciso che dalla stagione 1926-1927 il massimo campionato sarebbe stato a girone unico (a 16 squadre) e che vi sarebbero state ammesse le prime otto classificate di ciascuno dei due gironi della Lega Nord.
Nel girone di andata l'Andrea Doria, complici i numerosi incontri interni (sette su undici), ebbe un discreto rendimento riuscendo a vincere le tre partite iniziali e al giro di boa risultava in quarta posizione con tredici punti e con un margine di sette lunghezze dalla zona retrocessione. Nel girone di ritorno, complici i numerosi incontri in trasferta (dove la squadra racimolò solo due punti con una vittoria e ben dieci sconfitte), l'Andrea Doria scivolò al settimo posto.
L'Andrea Doria con il settimo posto nel girone A riuscì a conquistare la qualificazione al nuovo massimo campionato di Divisione Nazionale (che tuttavia non fu a girone unico a causa dell'allargamento da 16 a 20 squadre stabilito dalla Carta di Viareggio del 2 agosto 1926).
Alessandro Carcheri, L'ardente scudo sopra il cuore - Storia dei calciatori-ginnasti dell'Andrea Doria, Genova, Edizioni Sportmedia, 2015.
Carlo Fontanelli, Alessandro Lanzarini, Cento anni di calcio - Italia 1925/26 - Juventus atto II, Fornacette (PI), Mariposa Editrice S.r.l., aprile 1998, p. 87.