È il segno X il simbolo della SPAL nella stagione 1952-1953. Dopo il garibaldino entusiasmo e quel pizzico di incoscienza che servì nella stagione di esordio, Antonio Janni ed i suoi ragazzi cedono al tatticismo. La cosa più semplice da fare è cercare di non prenderle e così, malgrado un girone di andata con soli 13 punti in tasca che fa temere una discesa nella cadetteria, la SPAL passo dopo passo inanella ben 16 pareggi, più di ogni altra rivale in lotta per salvarsi e raggiunge con anticipo la seconda salvezza consecutiva in Serie A.
La squadra realizza poche reti, sia per il modulo di gioco che per i ricambi non all'altezza della massima serie. Il capocannoniere stagionale con 10 reti è Sergio Sega prelevato in Serie B dal Verona, seguito dalle 8 di Alberto Fontanesi e dalle 5 di Aziz Esel Bülent e del difensore Giulio Pellicari. Non mancano però le giornate di gloria, come nel caso del 4-0 rifilato al Palermo, del 3-0 all'Udinese e del 4-1 al Napoli, risultato quest'ultimo che assicura la salvezza matematica con una giornata di anticipo. Spicca anche il doppio 2-2 con la Juventus, che finisce per costare lo scudetto ai bianconeri a vantaggio dell'Inter. La SPAL chiude la stagione in un'ottima ottava posizione.