Rudolf Diesel: differenze tra le versioni

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La quantità di brevetti che vennero riconosciuti al motore in tutti i Paesi [[Europa|europei]] assicurarono una rendita milionaria a Rudolf Diesel, che divenne ricco in poco tempo.
La quantità di brevetti che vennero riconosciuti al motore in tutti i Paesi [[Europa|europei]] assicurarono una rendita milionaria a Rudolf Diesel, che divenne ricco in poco tempo.


== Vecchiaia ==
== Scomparsa ==
Diesel aveva un carattere poco stabile, essendo soggetto a frequenti cambi d'umore, [[esaurimento nervoso|esaurimenti nervosi]] e un atteggiamento spesso [[paranoia|paranoico]]. Difese tenacemente la paternità del suo progetto, ed ebbe modo di fare una serie di conferenze negli USA nel [[1904]], oltre a pubblicare autonomamente un testo in due volumi sulla sua idea di filosofia sociale.
Diesel aveva un carattere poco stabile, essendo soggetto a frequenti cambi d'umore, [[esaurimento nervoso|esaurimenti nervosi]] e un atteggiamento spesso [[paranoia|paranoico]]. Difese tenacemente la paternità del suo progetto, ed ebbe modo di fare una serie di conferenze negli USA nel [[1904]], oltre a pubblicare autonomamente un testo in due volumi sulla sua idea di filosofia sociale.



Versione delle 17:21, 7 feb 2013

Rudolf Diesel nel 1883

Rudolf Christian Karl Diesel (Parigi, 18 marzo 1858Canale della Manica, 30 settembre 1913) è stato un inventore tedesco, famoso per l'invenzione del motore che ne porta il nome. Dal 1978 è entrato a far parte dell'Automotive Hall of Fame che raggruppa i maggiori personaggi che hanno fatto la storia dell'automobile. Rudolf Diesel era un ingegnere tedesco, di origine francese, cui si deve l'invenzione di quel motore a combustione interna, detto motore diesel. Dopo essersi diplomato brillantemente nel 1880 presso la Technische Hochschule di Monaco, tra il 1880 e il 1890 Diesel cercò di trovare un più efficace sostituto per il vapore come mezzo fluido da usare nelle macchine termiche. Giovandosi di una notevole preparazione teorica di tipo matematico e fisico, Diesel riuscì a progettare un motore che aveva un rendimento superiore a quello della macchina a vapore e del motore che Nikolaus August Otto aveva inventato di recente. Il motore venne brevettato nel 1892, ma fino al 1897 non venne realizzato alcun esemplare che funzionasse in modo del tutto soddisfacente. Durante il resto della sua vita Diesel si sforzò di introdurre il suo motore in tutto il mondo, ma fu sempre afflitto da problemi relativi alla fabbricazione, alle licenze e ai finanziamenti. Mentre era in viaggio alla volta dell'Inghilterra (1913) cadde in mare e morì. Negli anni seguenti il motore Diesel ha acquistato sempre maggiore importanza come generatore di potenza per macchinari e mezzi di trasporto.

Giovinezza

Diesel nacque a Parigi da genitori tedeschi. Suo padre era un rinomato artigiano del cuoio, sua madre una governante che si occupava anche di dare lezione di tedesco come tutrice. Rudolf fu un ottimo studente sin dalle scuole elementari, e fu ammesso all'età di 12 anni alla École Primaire Superieure, considerata la migliore delle scuole medie della città. Allo scoppio della guerra franco-prussiana, però, lui e la sua famiglia vennero subito considerati nemici, e si trasferirono a Londra per trovare asilo in un Paese neutrale.

Un cugino lo aiutò a tornare alla città d'origine della sua famiglia, Augusta, dove entrò alla Real Scuola di Commercio della Contea. Ivi vinse una borsa di studio alla Technische Hochschule di Monaco di Baviera, dove si dimostrò un allievo eccellente. Divenne pupillo di Carl von Linde, il pioniere della refrigerazione.

Come la sua famiglia, Rudolf Diesel era un fervente luterano.

Dopo la laurea, lavorò per due anni come tecnico e progettista a Winterthur, in Svizzera; dopodiché tornò a Parigi, dove venne impiegato come ingegnere della refrigerazione presso le industrie di refrigerazione Linde. A Parigi sviluppò il gusto per le belle arti e una filosofia internazionalista. Si sposò nel 1883 ed ebbe tre figli.

Sempre a Parigi ebbe modo di fondare la sua prima officina-laboratorio nel 1885, dove cominciò a lavorare a un nuovo tipo di motore. Il progetto non era ancora concluso quando Diesel si trasferì a Berlino, sulla base di una richiesta delle industrie Linde. Nel 1892 ottenne il brevetto tedesco per il suo motore, e trovò supporto per l'ultimazione del progetto

Il progetto

Rudolf Diesel sviluppò l'idea di un motore a cui bastasse l'alta temperatura generata dalla compressione dell'aria nella camera di scoppio per l'accensione del carburante, eliminando quindi il dispositivo di accensione allora usato nei motori a combustione interna che derivavano dall'idea di Nikolaus Otto.

Il brevetto del nuovo motore venne depositato il 23 febbraio 1892 cui fece seguito, nell'anno successivo, la pubblicazione del principio di funzionamento nel saggio:"Teoria e costruzione di un motore termico razionale, destinato a soppiantare la macchina a vapore e le altre macchine a combustione finora conosciute".

Il 17 febbraio 1894 un motore dotato di un singolo pistone fu capace di girare per un minuto durante una dimostrazione pubblica: il motore era alimentato con carburante polverizzato, iniettato da un getto d'aria compressa. Era una macchina alta 3 metri, che raggiungeva una compressione di 80 atmosfere (8100 kPa).

Diesel costruì un prototipo migliorato nel 1897, mentre lavorava alla Maschinenfabrik Augsburg. Il suo motore aveva alcune caratteristiche simili al prototipo di Herbert Akroyd Stuart del 1890, e per questo dovette affrontare diverse dispute sulla paternità del brevetto: la sua invenzione ebbe però un riconoscimento ufficiale, ed è su questo modello che sono costruiti i moderni motori Diesel.

La sua presentazione ufficiale si ebbe, dopo altri tre anni di studio, all'Esposizione Universale di Parigi del 1900, il carburante utilizzato era l'olio di arachidi; la produzione iniziò subito e il primo motore destinato al mercato fu assemblato all'interno di una distilleria statunitense.

La quantità di brevetti che vennero riconosciuti al motore in tutti i Paesi europei assicurarono una rendita milionaria a Rudolf Diesel, che divenne ricco in poco tempo.

Scomparsa

Diesel aveva un carattere poco stabile, essendo soggetto a frequenti cambi d'umore, esaurimenti nervosi e un atteggiamento spesso paranoico. Difese tenacemente la paternità del suo progetto, ed ebbe modo di fare una serie di conferenze negli USA nel 1904, oltre a pubblicare autonomamente un testo in due volumi sulla sua idea di filosofia sociale.

Le circostanze della sua morte non sono mai state del tutto chiarite: si sono perse le sue tracce durante una traversata del Canale della Manica dalla Francia verso Harwich, il 29 settembre 1913, e si è subito pensato al suicidio, perché il diario di bordo, che fu ritrovato a bordo della barca vuota, presentava su quel giorno una croce, a significare che il gesto poteva essere stato premeditato.

Secondo le volontà testamentarie, sua moglie Martha ricevette una valigia contenente una piccola quantità di denaro e un ampio fascicolo di documenti che attestavano i debiti che Diesel aveva contratto con alcune banche.

Un'altra teoria coinvolge la marina tedesca, che cominciava a usare i motori Diesel sui sommergibili – un provvedimento a cui Diesel si oppose profondamente. Si pensò che Diesel stesse andando in Inghilterra per proporre alla Royal Navy l'uso dei motori Diesel in opposizione a quella tedesca, il che forniva all'Impero tedesco un ottimo motivo per eliminarlo.

Il suo corpo fu trovato nella Manica qualche giorno dopo: seguendo l'uso del tempo, i marinai presero solo i suoi effetti personali (in seguito riconosciuti dal figlio minore di Diesel, Eugen) e restituirono il corpo al mare.

Diesel e l'esperanto

Diesel si interessò anche di lingua esperanto, sebbene non sia noto se fosse in grado di parlarla correntemente o se si limitasse a condividerne gli ideali.

«Da molti anni io stesso mi interesso dell'esperanto. Questa lingua ausiliaria internazionale soddisfa le condizioni fondamentali, perché possa essere accettata da un gran numero di popoli, e perché possa continuare a vivere in una simbiosi naturale con le principali lingue, nella geniale semplicità e razionalità della sua struttura.

Parlo di questa lingua dal punto di vista di un ingegnere, il cui scopo è il risparmio di energia... L'obiettivo dell'esperanto è risparmiare tempo, energia, lavoro, denaro, e rendere più rapide, più immediate le relazioni internazionali.

Da questo punto di vista è arduo comprendere le resistenze che ancora si incontrano contro l'introduzione di qualcosa di così utile all'umanità. Ritengo che l'introduzione dell'esperanto sia un bisogno irrinunciabile per la pace e la cultura.»

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